Il Programma

rigenerare, innovare, curare, redistribuire

Orlando:

Il programma è un patto sacro vincolante

Il programma sarà un patto vincolante, ci stiamo lavorando e limando fino all’ultimo, ma poi chi non è d’accordo lo dica prima del ‘fixing’ o taccia per cinque anni, deve essere un patto sacro per la Liguria.

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oppure leggi qui sotto i punti salienti

Così intendiamo la politica, così abbiamo costruito il nostro programma di governo per la Liguria. Non l’abbiamo fatto nel chiuso di una stanza, nemmeno in qualche luogo elitario in pochissimi convenuti. Lo abbiamo fatto insieme a migliaia di Liguri, che hanno inviato i loro contributi e partecipato alle cinque tappe di costruzione del programma: Sanremo, Savona, Spezia, Lavagna, Genova.
La partecipazione non è uno slogan da campagna elettorale, è l’unico modo per tenere la politica con i piedi per terra, ben agganciata alla realtà, per impedire che le oligarchie sostituiscano l’interesse di pochi all’interesse pubblico di tutte e tutti i liguri.
Il metodo partecipativo che abbiamo utilizzato per costruire questo programma elettorale sarà la cifra di come governeremo la Regione. Abbiamo definito insieme un programma che è allo stesso tempo un progetto concreto ma anche lungimirante. Perché non basta gestire l’esistente, dobbiamo pensare al futuro della nostra terra.
La Liguria ha bisogno di un cambiamento immediato: bisogna fare per bene. Per la sanità pubblica, per il lavoro giusto e sicuro, per l’industria e le imprese, per la sostenibilità e la difesa del territorio, per i diritti e il sostegno a chi non ce la fa.
Il nostro è un programma aperto al contributo di tutte e tutti. Scriveteci le vostre proposte e i vostri suggerimenti alla mail programma@orlandopresidente.it
Abbiamo bisogno delle vostre idee, della vostra passione, del vostro impegno per convincere ogni ligure della bontà del nostro programma, vincere le elezioni e governare la Liguria.
Tutta la Liguria, a testa alta
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Sanità

La sanità pubblica è il tema di maggiore interesse per i liguri.
Si vede tutti i giorni negli ospedali, si legge sui giornali, si sente nelle parole delle persone: la sanità è stata sostanzialmente privatizzata, mentre la realizzazione di nuovi posti per terapie intensive e subintensive è ferma al palo, con il rischio di perdere le risorse stanziate dal Pnrr. Cosa significa? Che in Liguria i nuovi posti letto previsti dal Governo nel 2020 sono stati realizzati per meno della metà. Parliamo di quelle macchine salvavita che possono aiutare, come abbiamo visto durante il Covid, anziani e più fragili in caso, ad esempio, di complicazioni respiratorie.


Nuovo piano di investimenti

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo piano di investimenti sanitari basati su risorse dell’Inail, per il quale mi sono impegnato personalmente quando ero Ministro. Si prevede un finanziamento per l’ospedale Galliera e per la riqualificazione del presidio Santa Corona: voglio assicurare che sotto la mia presidenza alla Regione questi cantieri verranno realizzati nella massima celerità e sperimentando le migliori soluzioni e tecnologie per la sicurezza dei lavoratori.

Sanità pubblica

Non esiste un sistema dove c’è soltanto il pubblico ma in questi anni il privato non è stato sussidiario nei confronti del pubblico lo ha sostituito e lo ha progressivamente ucciso.
Vogliamo una sanità che funzioni, che non lasci nessuno indietro, che sia pubblica e universale.
Com’è scritto nella nostra Costituzione

Migliorare le Condizioni di Medici e Infermieri

Per ridurre le liste d’attesa, è necessario incentivare medici e infermieri a rimanere o a venire a lavorare, attraverso un aumento salariale e l’adozione di affitti calmierati per gli infermieri, almeno in tre Asl su cinque.

Nuovo Patto con i Medici di Medicina Generale

Serve un nuovo accordo con i medici di famiglia e un cambio di gestione delle case di comunità, che non possono essere semplicemente considerate come punti di accoglienza degli ospedali.
Il rapporto tra medici di base e la struttura sanitaria va riformulato. I medici di famiglia sono sovraccaricati da compiti burocratici, riducendo la loro capacità di svolgere il proprio ruolo primario di cura e assistenza.

Riduzione delle Liste d’Attesa e Accesso Equo alla Sanità

Le lunghe liste d’attesa nel settore pubblico spingono molti pazienti a rivolgersi al privato a pagamento, creando disuguaglianze. Un esempio concreto riguarda le lunghe attese per visite pediatriche, che costringono i genitori a ricorrere a soluzioni private.
Ogni anno, 90.000 liguri si curano fuori regione, generando costi aggiuntivi per trasporti e altre spese. Questo fenomeno è aggravato dalla stagnazione degli stipendi e delle pensioni, che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini.

Le Case di Comunità Devono Funzionare come Centri di Supporto Completo

Le case di comunità non devono diventare semplici reception degli ospedali. Devono invece essere punti in grado di intercettare e gestire i problemi di carattere sociale e psicologico dei pazienti, evitando che si rivolgano inutilmente a pronto soccorsi o ospedali.

Ambiente

RIPENSARE IL MODO DI VIVERE ALL’INTERNO DELLE CITTÀ IN CHIAVE CONTEMPORANEA


Una fortissima presenza di verde: ristabiliamo un nuovo equilibrio tra ambiente costruito e natura.

Verde non solo decorativo come è storicamente sempre stato inteso, ma funzionale alla riduzione degli agenti inquinanti presenti nell’aria (CO2 e polveri sottili) e alla diminuzione delle isole di calore.

Una nuova mobilità decisamente più economica, pratica e salutare

Con trasporti pubblici efficienti, piste ciclabili, corridoi verdi e intermodalità in grado di esaurire la necessità di spostamento con l’auto privata all’interno della città, in linea con le politiche di tutte le grandi città europee.

La rigenerazione urbana in alternativa al consumo di nuovo suolo delle città

Ridiamo vita a spazi, luoghi, edifici abbandonati, in disuso o senza funzioni, come i vuoti urbani e le aree ex industriali, militari e ferroviarie.
RIDIAMO VITA alle PERIFERIE e ai BORGHI STORICI, luoghi spesso abbandonati a sé stessi, riportandovi economie instaurando relazioni e socializzazione tra le persone ed equilibrando il costruito con il verde per soddisfare le esigenze di salute e benessere che il presente ci chiede.

Progetti partecipati

Basta progetti calati dall’alto, ma analizzati e discussi preliminarmente dai cittadini in base alle criticità di un luogo ed i problemi da affrontare. Lo spazio pubblico è di tutti noi e come tale deve essere considerato.

Lavoro

ll cuore della mia proposta per la Liguria a testa alta è la reindustrializzazione sostenibile della nostra regione. È indispensabile avere un settore industriale innovativo che sia in grado di trattenere le giovani generazioni. La vera sfida è quella di lavorare sulla qualità dell’industria e sui vecchi presidi: penso alla qualificazione dell’indotto dei grandi stabilimenti e a tre grandi aree deindustrializzate: Enel a Spezia, il comprensorio ex Ilva e la Val Bormida.


Reindustrializzazione

Per farlo serve anche un soggetto che sia in grado di occuparsi di reindustrializzazione: la Regione Liguria è una delle poche a non avere una struttura idonea ad affrontare il tema delle crisi industriali in un momento in cui quello della rendustrializzazione non è certo uno slogan vuoto. Penso per questo a una parziale trasformazione di Filse.

Nautica e Ambiente

Per l’area del Miglio Blu a Spezia, la mia idea è un grande centro per la ricerca e l’innovazione nell’ambito della transizione ambientale del comparto nautico. Penso allo studio e alla sperimentazione di nuovi combustibili – elettrico e idrogeno – sulle grandi navi.

Formazione

La Regione ha un ruolo centrale nell’ambito del diritto allo studio. Noi dobbiamo lavorare non solo perché ci siano strutture adeguate per gli studenti, ma soprattutto sul fronte della residenza: l’università funziona se è frequentato dai ragazzi spezzini, ma soprattutto se è in grado di attrarre studenti da altre realtà.La Regione ha un ruolo centrale nell’ambito del diritto allo studio. Noi dobbiamo lavorare non solo perché ci siano strutture adeguate per gli studenti, ma soprattutto sul fronte della residenza: l’università funziona se è frequentato dai ragazzi spezzini, ma soprattutto se è in grado di attrarre studenti da altre realtà.

Politiche basate sui luoghi

l processo di trasformazione strutturale
dell’economia ligure dovrà essere articolata in interventi di tipo infrastrutturale, di trasporti, digitali, energetici, bonifiche di aree industriali e incentivi all’innovazione, formazione, fornitura di “beni pubblici” per l’attività imprenditoriale. Tali interventi dovranno essere mantenuti per periodi sufficientemente lunghi, dovranno focalizzarsi su un numero limitato di linee di intervento che dovranno essere effettuati nelle aree locali adatte, puntando in particolare sui punti di forza regionali già esistenti, coinvolgendo i portatori di interessi (enti locali, rappresentanze di imprese e lavoratori), evitando politiche che finiscano per sembrare semplicemente calate dall’alto.

Diritto alla casa

È centrale il tema dell’abitare e del diritto alla casa.


Edilizia popolare

È centrale in questo anche il tema dell’abitare e del diritto alla casa.
Vogliamo dare una missione diversa all’agenzia Arte perché in Liguria abbiamo un problema legato all’edilizia popolare, ma anche difficoltà per gli affitti del ceto medio. Servono politiche sulle case Erp, ma anche strategie che siano di stimolo al mercato dell’affitto.

Abitare

L’abitare va ricostruito in funzione delle domande sociali che si sono determinate, partendo dal presupposto che il mancato accesso alla casa è diventato un ostacolo a molti progetti esistenziali: penso ai giovani, ma anche ai bandi andati vuoti nel comparto sanitario perché gli infermieri non trovavano appartamenti e quando li rintracciavano avevano costi esorbitanti: è inaccettabile.

Affitti

Dobbiamo fare in modo di rilanciare l’affitto come modalità e possiamo farlo anche creando un fondo rotativo di garanzia contro le morosità o i ritardi da parte dell’inquilino, un fondo che consenta ai proprietari di avere certezze.
Abbiamo un problema che è quello di dare una casa a chi è indigente, ma ne abbiamo un altro che quello di aiutare chi rientra nel cosiddetto ceto medio e il cui stipendio viene eroso da prezzi degli affitti troppo alto.
Dobbiamo spingere verso l’affitto intervenendo per calmierarlo, come Regione, anche attraverso orme di incentivo ai canoni concordati.

Rigenerazione urbana e autocostruzione

consentire a chi è in rado di ristrutturarsi un appartamento di prenderlo e scalarsi dai canoni costi, le liste di attesa delle case popolari sono lunghe perché parte del patrimonio non è utilizzabile.

Affitti brevi e mercato immobiliare turistico

La causa è un dumping sui canoni specialmente nelle zone di maggior interesse. Siamo in attesa di una disciplina nazionale su questo tema, il governo più volte ne ha parlato senza che si sia mai fatto nulla. Nei piani regolatori dobbiamo affrontare questo tema per far convivere quest’attività importante di ospitalità diffusa ma con un mercato dell’affitto che non sia un capestro per le persone che vogliono vivere, lavorare o studiare nella nostra regione.